uno spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci
con Consuelo Battiston Gianni Farina Lucia Franchi
scena Enzo Fontana
regia Luca Ricci
una produzione CapoTrave
realizzata con il sostegno di Regione Toscana e Comune di Pieve Santo Stefano
Guardando ai maestri del suono e della parola come Beckett e Pinter, è nata la messinscena de La Festa della Regina, uno spettacolo che ha nel linguaggio ironico e nella ricerca ritmica i suoi punti di forza. La scena è costituita da una curva di iuta che scende dal fondale al pavimento, da cui emergono certi “impachettamenti” grezzi, alla Man Ray o alla Christo, e una grande porta arancione, posta in verticale, concreto e insieme simbolico confine tra fuori e dentro.
La storia è ispirata a un ritaglio di cronaca apparso sulla stampa nazionale qualche anno fa. In un imprecisato paese dove scompaiono misteriosamente molte donne, e dove da anni nessuno si sposa più, vivono tre sorelle che hanno progettato di aprire un negozio di abiti da sposa. Pensano che i matrimoni ricominceranno con l’apertura della loro impresa. Un postino, che non riescono mai a vedere, gli recapita da sotto la porta l’ennesima cartolina di un fratello che vive in Australia. Nessuna è uguale all’altra. Un giorno ricevono una comunicazione della banca: hanno i soldi necessari per aprire il negozio. Ma una delle tre decide che non è più interessata al progetto e vuole andarsene. Sparisce. Non si sa più dove sia. Poi, arriva una nuova cartolina che è stranamente uguale a una già ricevuta. E si va avanti fino alla fine di una storia fatta di scomparse e riapparizioni, che a volte può sembrare un giallo di provincia, altre è troppo surreale per non essere la metafora di un Paese senza più respiro, che va perdendo pietà, speranza e coscienza.
A dare corpo a questa visione tre attori che si relazionano tra loro in una lingua che è un impasto dei loro dialetti.