ideazione e drammaturgia Lucia Franchi e Luca Ricci
con Barbara Petti e Gregorio De Paola
regia video Alessandro Paci
elaborazioni video Andrea Giansanti
musiche originali Giovanni Di Giandomenico
luci Gianni Staropoli
direzione tecnica Lorenzo D’Anna
aiuto regia Gianluca Cheli
organizzazione Massimo Dottorini
regia Luca Ricci
produzione CapoTrave/Kilowatt
con il sostegno di Comune di Sansepolcro, Regione Toscana, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
residenze creative presso Rialto Santambrogio, Teatro dell’Orologio di Roma, Teatro alla Misericordia di Sansepolcro (Ar)
Quando l’opera di un grande artista si colloca in un tempo lontano, diventa subito “un classico”. Ma prima di essere tale, quello stesso artista è stato uno sperimentatore e un innovatore, qualcuno che ha rotto con le convenzioni del proprio tempo, che probabilmente ha dovuto lottare per imporre il proprio linguaggio artistico.
Lo spettacolo è costruito come una favola storica in cui nulla è vero (né potrebbe esserlo), ma tutto è verosimile. Si indaga un preciso momento della vita del celebre pittore rinascimentale Piero della Francesca, quando il suo linguaggio innovativo si è quasi del tutto formato, ma intorno a lui si addensano dubbi, perplessità, riconoscimenti incompleti o comunque già tardivi.
Gli anni centrali di questo racconto – basato su alcuni riferimenti reali, e poi del tutto immaginato – sono il 1444 e il 1445.
Piero non appare mai sulla scena. Il suo percorso artistico, le sue scelte di vita, la sue relazioni, sono raccontate di seconda mano da due figure che abitano e lavorano con lui: il suo giovane aiutante Paolo, e Giovanna, la moglie di suo fratello Marco.
Lun – Ven : 9:30 – 18:30